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Storia

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I primi documenti, di provata attendibilità storica, risalenti all'11 marzo 1219, fanno parte di una serie di pergamene, relative ad una lunga lite sorta tra il Comune di Biella e quello di Tollegno, datati 11, 17 e 18 marzo 1219.
La denominazione attuale proviene da "Pratumlongum" e trova origine dalla coltura predominante dei prati naturali, i quali fornivano l'alimento del numeroso bestiame che doveva essere oggetto di largo commercio e doviziosa industria.
Soltanto dopo un secolo e mezzo circa, viene menzionata la Terra ed il Borgo di Pralungo. Nel novembre del 1377, infatti, e nel novembre 1378, Pratumlongum nuovamente appare nel rendiconto del chiavaro di Biella, Giacomo Bertolano. Su questo registro cartaceo questi ne indica le pertinenze.
Nel secolo XIV°, avendo i Vescovi aumentate le pretese di imposta e balzelli, ai danni del popolo e dei Canonici, questi e quello si unirono per abbattere la signoria vescovile, allo scopo di sottrarsi alle vessazioni di essa e, per venti anni, si affidarono alla signoria viscontea.
Nel 1379 il Biellese faceva la propria dedizione al dominio temporaneo di Amedeo VI°.
Tale sottomissione del Biellese, alla Casa di Savoia, fu seguita a breve distanza di tempo da quella di altri comuni limitrofi ed i più vicini, vennero poi sottoposti alla giurisdizione amministrativa di quella città.
Tra quei comuni, Tollegno, con la terra di Pralungo, allora facente parte del proprio comprensorio. Quindi seguì le vicende storiche della Città di Biella, prima e dei Savoia, poi.
In quella relativa tranquillità i Pralunghesi poterono dedicarsi al miglioramento dell'agricoltura, che le continue guerre avevano devastato, ed alla ricostruzione di immobili, per le maggiori esigenze demografiche del paese.
Fu verso la fine del 1600 che Pralungo si staccò dalla giurisdizione di Biella, raggiungendo finalmente la sua autonomia comunale, sempre però, amministrativamente, sotto lo scettro dei Savoia e condividendone, in seguito le vicende storiche di più vasti insieme, anziché quelle di piccoli centri, sempre in lotta tra loro, a favore di Principi e potentati e a grande scapito dei più deboli ed indifesi.